La mia vita tra l’atletica, lo studio e l’impegno nella politica sportiva

Ho una storia un po’ particolare: sono la figlia del custode del campo di atletica di Genova e a 3 anni ho iniziato a sgambettare proprio in quel campo. Sarebbe stato difficile per me sfuggire alla al mio destino, così, a 8 anni, ho iniziato a percorrere quella strada che inizialmente mi ha portata al salto in lungo per poi condurmi al lancio del martello.

Ho dovuto fare, negli anni, un grande lavoro atletico/muscolare. Il mio allenatore mi diceva che ero “secca”: ho dovuto lavorare tanto per mettermi al pari delle altre. Pensate alla formula della forza: massa per accelerazione. Io sono sempre stata la più piccola e ho fatto una gran fatica per salire di peso e ho raggiunto il risultato portando avanti un lavoro durato dieci anni.

Le prime vittorie e l’ingresso nelle Forze Armate

Nel 1999 ho vinto il primo titolo giovanile e lì ho iniziato a divertirmi, a viaggiare e ad appassionarmi molto. Poi sono entrata in Forestale intorno ai 20 anni per passare nelle Fiamme Azzurre a 25 anni dove sono ancora e dove mi occupo della comunicazione del Gruppo Sportivo.

Ho avuto una carriera scolastica abbastanza normale fino a un certo punto. Ho fatto un liceo scientifico, poi mi sono iscritta a legge e mi sono subito accorta che, per come avrei voluto fare io giurisprudenza, non riuscivo a far conciliare lo studio con gli allenamenti di 6 o 7 ore al giorno e poi con la mia vita privata. Così ho cambiato e mi sono iscritta a scienze politiche. Durante gli anni delle Olimpiadi ho vissuto in tante città e per un certo periodo ho continuato a dare gli esami ma poi mi sono dovuta fermare. Ho recuperato in seguito: sono riuscita a laurearmi, con più consapevolezza e argomenti più solidi, quando ho smesso di lanciare.

La tesi sulla riforma politico amministrativa delle Federazioni 

La mia tesi sulla riforma politico amministrativa delle Federazioni, esula dall’equità di genere nella politica sportiva e si incentra sulla proposta di una vera riforma. Il pensiero di base è che andiamo verso un mondo con una scarsità di risorse e credo che il futuro delle Federazioni sia proiettato verso una struttura più specializzata: una parte che si occupa della politica mentre la parte amministrativa e dirigenziale deve essere fortemente di alto livello. 

Le donne e la carriera nella politica dello sport

Oggi non vedo figure femminili, provenienti dallo sport, interessate alla carriera politico sportiva. Le atlete studiano, si preparano ma sono orientate a professioni al di fuori dello sport. Probabilmente è un mondo fatto di uomini ma ho fiducia che in futuro le cose potranno cambiare.

Oggi sono consigliere della FIDAL e membro della Commissione atleti del CONI. Scrivo di calcio con il Secolo XIX e devo ringraziare il giornale per questo perché scegliere una donna per tenere una rubrica settimanale di calcio è una scelta sicuramente contro corrente. 

(Silvia Salis)

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